Sistema dual boot win xp/debian: numero e dimensione partizioni, quale boot loader

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Lee-Mort_Atchi
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Salve, questo è il mio primo post e inauguro la mia affiliazione al forum con la seguente richiesta: ho un hard disk da partizionare per realizzare un sistema dual boot.
In un altro thread in merito ho letto che conviene prima installare Windows (Xp nel mio caso), quindi installare Debian realizzando una partizione dedicata al boot, una allo swap, una per la root e una per la home directory.
A questo punto mi domando quale sia la dimensione da assegnare alle partizioni di boot e di swap.
Una tale disposizione delle partizioni è sufficiente a garantire il corretto avvio di entrambi i sistemi?
C'è inoltre un qualche vantaggio nell'installare un boot loader piuttosto che un altro? Ce ne sono di particolarmente consigliati?

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Rapido
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Non ci dici molto... Quana memoria RAM hai? Ti interessa anche l'opzione di "Ibernazione"? Se si, la SWAP deve essere grande quanto basta per contenere l'intera RAM, e qualcosina in più. Una volta si diceva SWAP=RAMx2, adesso, con i nuovi PC che hanni quasi tutti dai 2 GiB di RAM in su, di dice (RAM/2)

S.O.: Debian 6.0.3
Il mio hardware. Portatile IBM ThinkPad.
CPU: Intel® Pentium® M processor 1.80GHz.
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Lee-Mort_Atchi
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Attualmente il notebook monta 1 GiB di RAM. Il disco fisso è da 320 GiB.
Quanto alla necessità di una partizione di back-up e di una partizione di boot distinta, nello specificare le partizioni del post di apertura mi sono rifatto, come già detto, ad un altro thread (aperto proprio da te), in cui si indicava quella ripartizione dello spazio.
In effetti avrei bisogno di un chiarimento relativo al vantaggio di avere una partizione di boot specifica. Per il back-up satvo vedendo un po' come funziona Clonezilla, tirato in ballo nel succitato thread. Una partizione di backup potrebbe essere una destinazione candidata per l'immagine creata da Clonezilla? O meglio un supporto esterno al sistema (cd/dvd, hd esterno)?

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Citazione:

Attualmente il notebook monta 1 GiB di RAM. Il disco fisso è da 320 GiB.
Quanto alla necessità di una partizione di back-up e di una partizione di boot distinta, nello specificare le partizioni del post di apertura mi sono rifatto, come già detto, ad un altro thread (aperto proprio da te), in cui si indicava quella ripartizione dello spazio.
In effetti avrei bisogno di un chiarimento relativo al vantaggio di avere una partizione di boot specifica. Per il back-up satvo vedendo un po' come funziona Clonezilla, tirato in ballo nel succitato thread. Una partizione di backup potrebbe essere una destinazione candidata per l'immagine creata da Clonezilla? O meglio un supporto esterno al sistema (cd/dvd, hd esterno)?

 
 Immagino che tu ti riferisca a questa discussione
http://www.debianitalia.org/forum/installazione/dual-boot-partizione-di-boot
e che ti sia già letto almeno questa pagina
http://www.debian.org/releases/stable/i386/ch03s05.html.it
della guida all'installazione di Debian.
Allora, prima di consigliarti cosa fare, ti faccio notare che ogniuno partiziona il PC in conformità alle proprie esigenze, quindi non stupirti se ti arrivano consigli che ti sembrano inutili, e scegli bene quali seguire.
La partizionatura del disco fisso, è un momento molto delicato, perchè cambiarla in seguito, non è sempre indolore.
Quali e quante partizioni fare? E quanto devono essere grandi?
Il tuo disco fisso è da 320 GiB, quindi abbastanza grande da poter tollerare qualche spreco di spazio dovuto a partizioni delle quali oggi non sai che fartene, ma potrebbero essere utili in futuro. Ora veniamo al sodo.
Il mio consiglio (che tu dovrai adattare alle tue esigenze) su come partizionare, è il seguente:
[ntfs 40 GiB /media/WXP]+[fat32 30 GiB /media/fat]+{(ext3 30 GiB /)+(ext3 45 MB /boot)+(SWAP 2 GiB)+(110 GiB/home)+(ntfs 107 GiB)}
Te lo spiego. Una partizione PRIMARIA ntfs da 40 GiB (che quando installerai Linux, dovrai MONTARE come /media/wxp) per contenere il S.O. Windows. Possono sembrare pochi ma, se i documenti su cui tu lavori con Windows li salvi nell'ultima partizione ntfs da 100 GiB, forse sono anche troppi. Per evitare di danneggiare i files di sistema di questa cartella, ti consiglio di montarla in sola lettura per Linux.
Una partizione primaria fat32 da 30 GiB per lo stoccaggio dei dati. Di solito non è undispensabile ma, siccome talvolta Linux mostra problemi a lavorare su partizioni ntfs, avere già pronta una partizione che sicuramente funziona sia con Linux che con Windows salva da molti che solitamente si presentano subito dopo l'installazione e perdurano il temnpo necessario a risolverli (non si risolvono da soli).
Una partizione ESTESA da 250 GiB da suddividere in unità logiche.
Un'unità logica ext3 da 30 GiB per installarci dentro Linux (per Linux, sono un'enormità, specie se hai la /home separata)
Un'unità logica da 45 MB per contenere i files di BOOT ed eventuali loro copie. (Prima di una nuova installazione, puoi mettere il vecchio BOOT in una cartella e, se il nuovo boot ha qualcosa che non va, puoi navigare nella vecchia cartella per vedere le vecchie impostazioni.)
Una unità logica da 2 GiB per la SWAP. (forse sono troppi, ma tu hai abbastanza spazio).
Una unità logica ext3 da 110 GiB per contenere la /home
Una partizione ntfs da 107 GiB per lo stoccaggio dei dati. Quest'ultima partizione, serve sia per immagazzinare i files con cui lavora Windows, sia per renderli disponibili a tutti i S.O. presenti sul PC.
Un avvertimento: le partizioni ntfs e FAT32, è meglio farle formattare a Windows!
N.B.: io preferisco avere il BOOT nell'MBR.
Per quanto concerne il back-up, io tengo i files fuori dalle partizioni di sistema e, se necessario, ricopio su DVD solo i files, e reinstallo il S.O. in questo modo, posso consultare i files su qualsiasi PC e in qualsiasi momento i files salvati.

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Ritratto di mcortese
mcortese
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Come ti hanno già detto, un partizionamento perfetto per tutti non esiste. Posso darti degli elementi per aiutarti a decidere.

La partizione Windows non è in discussione: deve esserci, possibilmente la prima, dev'essere di tipo NTFS e creata direttamente da Windows.

Contrariamente a quanto qualcuno crede, la partizione di swap non è necessaria. Serve solo in due casi:

  1. se usi più memoria di quanta ce ne sia fisicamente (non credo sia il tuo caso perché hai già 1 GiB di RAM, a meno che non usi CAD o altri divoratori di risorse...)
  2. se vuoi usare l'ibernazione, alias suspend-to-disk (che comunque su molti portatili non funziona correttamente).

Con i sistemi di oggi, una swap pari alla RAM fisica va bene per entrambi i casi. Considerando che hai più di 300 GB sull'HD, fossi in te io ne sprecherei uno per la swap, anche se poi decidi di non attivarla.

Avere una partizione di boot separata serve solo quando usi, per il resto del sistema, un file system che GRUB non riconosce. Ciò si riduce in pratica a due soli casi: full-disk-encryption (TrueCrypt, LUKS...) e RAID. Tralasciando il secondo, che non mi sembra il tuo caso, devi decidere se vuoi cifrare i contenuti dell'HD. Se sì, ti devi creare una partizione di boot "in chiaro" con solo il kernel e pochi altri file, mentre tutto il resto viene cifrato. All'avvio GRUB passerà il comando al kernel leggendolo dalla partizione di boot, poi il kernel prenderà il controllo, ti chiederà la password e con quella sbloccherà il resto dell'HD e potrà proseguire.

La teoria classica vorrebbe poi che le directory root, usr, home e var fossero tutte separate. Questa è una logica che Linux ha ereditato dal mondo UNIX in cui ogni sistema è una workstation multiutente con una chiara distinzione tra demoni e programmi, tra risorse di sistema e risorse utente, e una chiara definizione dei modi di accesso alle varie directory, che potrebbero essere locali, remote, condivise, ecc. (vedi ad esempio la distinzione tra /bin, /sbin, /usr/bin e /usr/sbin come clamorosa espressione di questa logica). Sinceramente non credo abbia molto senso oggi su portatili in cui l'amministratore è anche l'unico utente, in cui l'accesso è fisico (non da terminale remoto), le risorse sono locali e la connettività dinamica. Quindi il mio consiglio è: una bella partizione unica.

Ma a proposito di home vorrei dire ancora qualcosa. Al fine di avere i dati sempre disponibili, sia sotto Windows sia sotto Linux, alcuni suggeriscono di avere una partizione home separata, formattata nella "lingua franca" dei sistemi operativi, cioè VFAT. Questa è una pessima idea, perché sia il file system VFAT, sia Windows gestiscono male molte caratteristiche che invece servono a Linux, come i permessi, i link, i file che iniziano col punto (che guarda caso sono proprio i file di configurazione che uno vorrebbe mettere nella propria home). Molto meglio creare una partizione di dati o di scambio, formattata sì in VFAT per mutua compatibilità, ma senza usarla come home. Piuttosto montarla sotto /media e collegarla alla propria home (in Linux) con un link simbolico (e analogamente collegarla alla propria cartella Documenti sotto Windows).

In definitiva, io farei così:

  • partizione Windows (50GB)
  • partizione swap (1GB)
  • partizione Linux tutto compreso (50 GB)
  • partizione VFAT di scambio/dati (tutto il resto)

Ritratto di Lee-Mort_Atchi
Lee-Mort_Atchi
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Ok, grazie a tutti per gli interventi. Valuterò e mi regolerò di conseguenza.